Carla Lupi, artista formata presso l’Istituto d’arte, dove ha conseguito il diploma in Arte del Tessuto e della Serigrafia. Poi specializzata in Marketing e Grafica all’Istituto Montecelio presso L’ex convento del San Michele, dove incontra il maestro Jean Pierre Velly e perfeziona la tecnica dell’incisione.
Sperimentazione e arte espressiva in lei non trovano confini, negli anni novanta realizza arazzi ispirati a opere di Paul Klee, attualmente custoditi in collezioni private.
Poi l’acquarello, i pastelli, l’acrilico, la cartapesta, ma anche l’illustrazione.
Dal 2006 inizia la produzione di una serie di ritratti volti più all’intuizione della catarsi dell’animo umano che alla mera rappresentazione tecnica.
Il soggetto è quasi sempre lo stesso: Aurora ( bimba figlia di rifugiati politici del Burundi, arrivata in Italia attraverso un corridoio umanitario): alcune volte la ritrae, altre la idealizza.
Ormai donna la ragazza è posta dall’artista a emblema della resilienza, di quella capacità di rigenerarsi e di adattarsi dell’animo umano nonostante le avversità.
Passando dai disegni con la sanguigna all’acrilico, nei quadri che attualmente realizza, le figure non sono mai racchiuse nella tela, ma trasbordano, proprio a simboleggiare l’impossibilità di circoscrivere l’essenza dell’essere, la vastità dei sentimenti, delle emozioni nello stretto spazio di un quadro.
Dal 2017 ha una esposizione permanente nel concept store Archgallery in Roma.