Artista di formazione classica, pianista e giurista, Luigi Marano ha studiato design a New York negli anni ’90 e vissuto a Soho il fervore di surreali avanguardie. Cosmopolita, si è trovato a risiedere in Africa (Kenya, Namibia e Ruanda), in Medioriente (Iraq, Afghanistan e Giordania) e a vivere in Turchia per tre lunghi anni, ove ha seguìto l’istinto di lasciarsi ispirare da miti ancestrali delle regioni anatoliche, assorbendone colori e simbolismi.
Vive
ora sui Colli Euganei, nella Provincia di Padova, in
un eclettico entourage
d’arte,
musica e letterario. Ha
partecipato alla Biennale d’arte contemporanea di Rovigo nel 2019 ed
esposto sue collezioni personali in spazi d’arte del Comune di
Padova, con
il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura. Ha
ottenuto una “segnalazione” nel concorso URBS PICTA,
patrocinato
dalla Presidenza della Repubblica
per
la nomina di Padova a patrimonio artistico dell’UNESCO.
La
sua opera “Sphynx” (tecnica mista, 2019) è
stata pubblicata nella raccolta di racconti
“Il
Gatto di Maometto” di Giovanni Canova (ed.
Centro Internazionale della Grafica di Venezia). I
suoi lavori più rappresentativi vengono periodicamente pubblicati nelle
principali riviste d’arte, cultura e informazione.
Ama reinterpretare miti classici e icone senza tempo, utilizzando pastelli, carboncini, polveri di gesso e grafite, trattati su tela, fogli vintage o su carta intessuta a trama di cotone, sino a rendere raffinate elaborazioni cromatiche ed effetti tridimensionali.